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COMUNICATO STAMPA
Brexit: ecco la guida Abi con le “domande e risposte”
per preparare i clienti delle banche all’uscita del Regno Unito dall’UE
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, prevista per la mezzanotte del 29 marzo, è stata posticipata dal Consiglio Europeo al prossimo 12 aprile, a causa della perdurante incertezza determinata dalla mancata ratifica da parte del Parlamento britannico dell’accordo di recesso, necessario a regolare la fase transitoria immediatamente successiva alla Brexit e a porre le basi per i futuri rapporti tra UE e Regno Unito.
Di conseguenza, a meno che non intervengano evoluzioni ad oggi non prefigurabili, alla mezzanotte del 12 aprile il Regno Unito uscirà dall’Unione “senza accordo” divenendo un “paese terzo”. Tutta la legislazione primaria e secondaria dell’Unione Europea, dunque, cesserà di essere applicata al Regno Unito e le norme europee non troveranno più applicazione all’interno dei confini britannici. Per i clienti delle banche è quindi importante sapere da subito tutto quello che serve per continuare ad operare in tranquillità e a fare investimenti, prelievi e pagamenti o a trasferire denaro nel Regno Unito.
Ecco, dunque, la guida dell’Abi su alcuni dei principali aspetti che i clienti delle banche devono conoscere per prepararsi alla Brexit. Attraverso una serie di “Domande & Risposte”, il vademecum fornisce informazioni utili in vista dell’uscita del Regno Unito dall’UE, che tengono conto delle disposizioni emanate al riguardo dalle Autorità di vigilanza – Banca d’Italia e Consob – e delle indicazioni fornite dal Governo italiano con il cosiddetto DL Brexit.
La guida, a disposizione di tutto il settore bancario grazie alla lettera circolare inviata dall’Abi alle sue associate, è disponibile anche online sul sito dell’Associazione bancaria (https://www.abi.it/Documents/QA%20ABI%20su%20Brexit.pdf).
BREXIT: COSA CAMBIA PER PAGAMENTI, BONIFICI E ADDEBITI?
1. Se vado nel Regno Unito, posso continuare a fare pagamenti e prelievi con la mia carta emessa da una banca italiana?
Sì, se sei titolare di una carta abilitata a un circuito internazionale, esattamente come oggi, potrai continuare ad utilizzare la tua carta di pagamento nel Regno Unito, anche dopo il recesso dall’UE, per prelevare contanti presso gli sportelli automatici ed effettuare pagamenti presso gli esercizi commerciali. Proprio come oggi utilizzerai il PIN per i prelievi e i pagamenti (oppure la firma, se ancora ti viene richiesta). Naturalmente, prelevando sterline inglesi dagli sportelli automatici inglesi dovrai sostenere i costi di cambio valuta, come, peraltro, avviene già ora nel Regno Unito o negli Stati Uniti con i dollari.
2. Per trasferire denaro nel Regno Unito si potrà continuare ad utilizzare un IBAN?
Sì, questo codice internazionale standard che serve a identificare il conto corrente, infatti, non cambierà a seguito del recesso. Se anche il conto del destinatario è in euro, potrai continuare a effettuare pagamenti SEPA, come i bonifici e gli addebiti diretti in euro. Per trasferire denaro ad un conto britannico – in sterline inglesi – dovrai sostenere i costi di cambio valuta, proprio come avviene anche ora.
3. Se pianifico una vacanza nel Regno Unito, dovrò portare con me le sterline?
Potresti farlo, ma non è necessario, perché i titolari di carte bancarie italiane potranno continuare a effettuare pagamenti presso qualsiasi esercente che accetta la carta e a prelevare sterline inglesi dagli sportelli automatici del Regno Unito, anche dopo il recesso.
COMUNICATO STAMPA
Brexit: ecco la guida Abi con le “domande e risposte”
per preparare i clienti delle banche all’uscita del Regno Unito dall’UE
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, prevista per la mezzanotte del 29 marzo, è stata posticipata dal Consiglio Europeo al prossimo 12 aprile, a causa della perdurante incertezza determinata dalla mancata ratifica da parte del Parlamento britannico dell’accordo di recesso, necessario a regolare la fase transitoria immediatamente successiva alla Brexit e a porre le basi per i futuri rapporti tra UE e Regno Unito.
Di conseguenza, a meno che non intervengano evoluzioni ad oggi non prefigurabili, alla mezzanotte del 12 aprile il Regno Unito uscirà dall’Unione “senza accordo” divenendo un “paese terzo”. Tutta la legislazione primaria e secondaria dell’Unione Europea, dunque, cesserà di essere applicata al Regno Unito e le norme europee non troveranno più applicazione all’interno dei confini britannici. Per i clienti delle banche è quindi importante sapere da subito tutto quello che serve per continuare ad operare in tranquillità e a fare investimenti, prelievi e pagamenti o a trasferire denaro nel Regno Unito.
Ecco, dunque, la guida dell’Abi su alcuni dei principali aspetti che i clienti delle banche devono conoscere per prepararsi alla Brexit. Attraverso una serie di “Domande & Risposte”, il vademecum fornisce informazioni utili in vista dell’uscita del Regno Unito dall’UE, che tengono conto delle disposizioni emanate al riguardo dalle Autorità di vigilanza – Banca d’Italia e Consob – e delle indicazioni fornite dal Governo italiano con il cosiddetto DL Brexit.
La guida, a disposizione di tutto il settore bancario grazie alla lettera circolare inviata dall’Abi alle sue associate, è disponibile anche online sul sito dell’Associazione bancaria (https://www.abi.it/Documents/QA%20ABI%20su%20Brexit.pdf).
BREXIT: COSA CAMBIA PER PAGAMENTI, BONIFICI E ADDEBITI?
1. Se vado nel Regno Unito, posso continuare a fare pagamenti e prelievi con la mia carta emessa da una banca italiana?
Sì, se sei titolare di una carta abilitata a un circuito internazionale, esattamente come oggi, potrai continuare ad utilizzare la tua carta di pagamento nel Regno Unito, anche dopo il recesso dall’UE, per prelevare contanti presso gli sportelli automatici ed effettuare pagamenti presso gli esercizi commerciali. Proprio come oggi utilizzerai il PIN per i prelievi e i pagamenti (oppure la firma, se ancora ti viene richiesta). Naturalmente, prelevando sterline inglesi dagli sportelli automatici inglesi dovrai sostenere i costi di cambio valuta, come, peraltro, avviene già ora nel Regno Unito o negli Stati Uniti con i dollari.
2. Per trasferire denaro nel Regno Unito si potrà continuare ad utilizzare un IBAN?
Sì, questo codice internazionale standard che serve a identificare il conto corrente, infatti, non cambierà a seguito del recesso. Se anche il conto del destinatario è in euro, potrai continuare a effettuare pagamenti SEPA, come i bonifici e gli addebiti diretti in euro. Per trasferire denaro ad un conto britannico – in sterline inglesi – dovrai sostenere i costi di cambio valuta, proprio come avviene anche ora.
3. Se pianifico una vacanza nel Regno Unito, dovrò portare con me le sterline?
Potresti farlo, ma non è necessario, perché i titolari di carte bancarie italiane potranno continuare a effettuare pagamenti presso qualsiasi esercente che accetta la carta e a prelevare sterline inglesi dagli sportelli automatici del Regno Unito, anche dopo il recesso.